PRESENTAZIONE DEL LIBRO edizioni PIGRECO
Jurij Gagarin
La via del Cosmo
Sputnik, Lunik, Vostok: l’assalto sovietico al cielo
a cura di Davide Rossi
prefazione di Margherita Hack
con testi di Gianni Rodari e poesie di Eduardo De Filippo, Salvatore Quasimodo
Gagarin. Basta il nome. È forse oggi incredibilmente difficile far percepire quanto, mezzo secolo fa, bastasse il nome, solo quel nome, che poi era il cognome di Jurij Alekseevič Gagarin, per muovere in milioni e milioni di persone di tutto il pianeta un entusiasmo paragonabile allora solo a quello della prima rockstar, Elvis Presley.
Non è un caso se questi due personaggi rappresentano al meglio i modelli sociali e politici che si scontrano nella guerra fredda.
Lo statunitense Presley simboleggia il giovanilismo ribelle, la cosiddetta libertà americana. Gagarin è la massima rappresentazione del mito dell’uomo sovietico: bello, bravo, studioso, laborioso, impegnato.
È lo scontro epocale tra due superpotenze che in quell’inizio di decennio, nel 1961, moltiplicano il confronto, non solo nello spazio, ma anche sulla terra, anche perché a Cuba hanno vinto Che Guevara e i fratelli Fidel e Raul Castro.
Gagarin realizza un vivace ed emozionato racconto della sua vita, che è anche quello della scienza sovietica, dei successi conseguiti e dei sogni di una generazione. Di lui Gianni Rodari ha scritto: “il volo di Gagarin è stato reso possibile dal lavoro, dalle sofferenze, dalle speranze, dalle lotte di centinaia di generazioni, è il fiore bellissimo che non può sbocciare se non ha stelo, radici e tanta buona terra intorno. ... L'uomo dello spazio ... non Icaro, che sogna di toccare il sole e cade. Lui vola e ritorna e ci dice che la strada è aperta: con il coraggio, con l'intelligenza, con la volontà, si potrà andare anche più lontano.”
Jurij Alekseevič Gagarin (1934 – 1968), nato nella regione di Smolensk, nel secondo dopoguerra con l’avvento della pace lavora in fonderia ed è studente, diventa quindi aviatore, entra nell’Armata Rossa e viene selezionato per il programma spaziale sovietico, che alla fine degli anni ’50 primeggia, portando nel cosmo il primo satellite - lo Sputnik – nel 1957 e la prima navicella spaziale sulla luna - il Lunik II – nel 1959. Il 12 aprile 1961 Gagarin è il primo uomo nello spazio, il primo cosmonauta. Due anni dopo, nel 1963, lo seguirà la prima donna: Valentina Tereskova.
Il 9 marzo 1883 nasce in via di Riborgo a Trieste Umberto Saba, tra i più grandi poeti del Novecento.
L’incontro è stata l’occasione per riannodare memoria e attualità della sua poetica, interamente dedicata alla sua città: Trieste, un grande romanzo in forma di poesia lungo oltre mezzo secolo, una pagina fondamentale di storia della letteratura,
dentro la storia del secolo breve.
Per la prima volta sono state pubblicate, nel libro TRIESTE - UMBERTO SABA edizioni MIMESIS, a cura del Direttore dell'ISPEC, le tre differenti stesure (1912–1921–1945) della poesia di Umberto Saba "Trieste", da cui partire per leggere lo scrittore alla luce della plurale complessità della sua città, al contempo italiana, slovena e mitteleuropea. Un universo emotivo, sociale, politico e culturale capace di nutrire i versi che raccontano piazze, vie, rive e mare, sferzate dalla bora e accarezzate dal sole, là dove si infrange l’ultima onda del Mediterraneo.
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